Giuseppe Greppi e l´Oratorio dell´Immacolata

Le notizie che seguono sono tratte dal capitolo "Giuseppe Greppi, un educatore ", a firma del sen. Giuseppe Belotti, del volume "L´Oratorio dell´Immacolata 1903-2003 ", edito a cura della "Associazione ex-allievi dell´Oratorio dell´Immacolata"
Il 1° gennaio 1826, al numero 12 della piazza Pontida, allora piazza della Legna, nella Parrocchia di Sant´Alessandro in Colonna di Bergamo, da una famiglia assai povera nasce Giuseppe Greppi.
Rimasto ben presto orfano di entrambi i genitori, a quattordici anni incontra don Carlo Botta e don Francesco Macchi, due figure fondamentali nella sua preparazione al ruolo di educatore, uomo di Dio e apostolo laico.
Nel 1843, a diciassette anni, Giuseppe entra nella Compagnia dei maestri dell´Oratorio di Sant´ Antonino (1´oratorio della Parrocchia di Sant´Alessandro in Colonna, che nel 1903 diventerà Oratorio dell´Immacolata), dove trova lo scopo principale della sua vita, per il quale rinuncerà anche a formarsi una famiglia sua e agli agi che i guadagni della sua attività di imprenditore gli avrebbero consentito: ai ragazzi dell´oratorio, così come ai poveri e agli ammalati, egli "darà la vita", nel significato più alto dell´ espressione.
Sempre nel 1843 Giuseppe subentra al fratello Pietro, morto giovanissimo, nella gestione di una modesta cartoleria e legatoria di piazza Pontida, con il programma di destinare gli utili della sua attività commerciale a opere di bene e soprattutto al soddisfacimento dei bisogni primari dei ragazzi.
Nel 1882 apre nella via Sant´ Alessandro Bassa, a Bergamo, il nuovo negozio intitolato alla memoria del fratello Pietro: una grande, prestigiosa cartoleria, fornita di una gamma molto vasta di prodotti di qualità
La vita lavorativa di Giuseppe Greppi durerà più di settant’anni e gli procurerà guadagni cospicui, che verranno destinati a opere di bene.
Tra gli ultimi anni dell´Ottocento e i primissimi del Novecento Greppi si dedica con passione alla realizzazione di una nuova sede per l´Oratorio di Sant´Antonino, la cui sede storica era ormai divenuta inadeguata allo svolgimento delle sue molteplici attività e al gran numero di giovani che lo frequentavano.
L´8 dicembre 1903, festa dell´Immacolata Concezione, l´Oratorio si trasferisce nella nuova sede, in via Foppa, e assume la nuova denominazione di Oratorio dell´Immacolata: nessun’altro oratorio della diocesi, e forse nessun altro oratorio in Italia, ebbe da un unico benefattore non solo la donazione dei mezzi necessari per la sua costruzione, ma anche la dedizione di tutta una vita. Nel 1904 viene consacrata la chiesa dell´oratorio, dedicata alla Vergine Immacolata.
Giuseppe Greppi vuole l´oratorio moderno e dotato di tutto ciò che può servire per il più proficuo svolgimento della sua preziosa attività; oltre al teatro, che oggi porta il suo nome e che già il giorno dell´inaugurazione del nuovo oratorio ospita la prima rappresentazione, Greppi realizza o promuove la realizzazione di:
- una scuola di canto che, diretta dal maestro P. Dentella, poi direttore della Cappella del Duomo di Milano, otterrà premi e riconoscimenti nazionali e internazionali;
- scuole serali e di disegno professionale, e una biblioteca con un fondo iniziale di trecento volumi (Greppi, che da ragazzo non aveva potuto andare oltre l´istruzione elementare, giudicava l´analfabetismo una grande piaga tanto per la vita religiosa quanto per il progresso civile);
- la Sezione ginnastica "In Robore Virtus", istituita nel 1906, che alleverà grandi atleti e conquisterà i più ambiti trofei nazionali e internazionali;
- la filodrammatica "Silvio Pellico" e il Circolo di cultura e di azione sociale "Silvio Pellico", fondati da Greppi nel 1910;
- la Sezione alpina "Contardo Ferrini" per gli amanti della montagna;
- la Croce Bianca come scuola e centro di pronto soccorso;
- la Casa alpina dell´Oratorio, che verrà poi realizzata a Bratto, nove anni dopo la morte di Greppi, nel 1922.
Per offrire ai giovani operai e apprendisti, che dalla provincia venivano a lavorare in città, accoglienza negli ambienti dell´ oratorio, con vitto, alloggio, educazione morale e assistenza sociale, Greppi fonda nel 1909 il Patronato operaio "San Vincenzo de´ Paoli", la cui guida sarà assunta anni dopo da don Bepo Vavassori, che lo renderà una delle più efficienti istituzioni di formazione e assistenza dei giovani studenti.
Poco prima di morire, alla presenza dell´avvocato Luigi Salvi, altra storica figura di benefattore, di un notaio e degli amici più intimi, Giuseppe Greppi dispone che anche in futuro i proventi del suo negozio vengano messi a disposizione del suo "caro" oratorio e delle opere di carità del Beato Luigi Palazzolo, suo fraterno amico, fondatore anche dell´Istituto delle Suore delle Poverelle.
Giuseppe Greppi muore nella sua casa di via Sant´Alessandro il 1° giugno 1913, rimpianto dai suoi giovani e onorato da tutta la città: alle sue esequie parteciperanno oltre diecimila persone, con il Vescovo di Bergamo Monsignor Radini Tedeschi e il suo segretario don Angelo Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII.
Greppi volle per sé un carro funebre di seconda classe, spoglio di corone: uomo che non aveva mai amato la retorica, semplice, concreto, tenace e schietto, parlò fino all´ultimo con l´esempio di una vita ardente e senza macchia.
Alla fine della prima guerra mondiale la sua salma viene traslata, dal Civico Cimitero di Bergamo, nella chiesa dell´ Oratorio dell´ Immacolata.
Nel 1926 l´Amministrazione Civica dedica la via Foppa "alla memoria di Giuseppe Greppi, filantropo".
 
Giuseppe Greppi